Domenica 2 dicembre a Firenze, presso i locali del Mutuo Soccorso Ricreativo di Via Pratese, si è tenuta la prima assemblea nazionale del Laboratorio per l’Alternativa Politico-Culturale AlterLab.
L’incontro è stato condotto dai componenti della Segreteria provvisoria, con la preziosa partecipazione del professor Enzo Pennetta, che ha accettato l’invito di Giulietto Chiesa a partecipare. I lavori sono stati aperti dalla relazione del segretario organizzativo Alberto Melotto, che ha offerto un’ampia panoramica dell’intricata scena politica e sociale italiana ed europea, dalla protesta dei “gilet gialli” in Francia ai contenuti del decreto sicurezza, dalla nomina di Marcello Foa a presidente della Rai ai disastri del mutamento climatico. In questo quadro così complesso, è necessario che le menti pensanti uniscano le forze per elaborare un progetto politico che sappia affrontare le sfide drammatiche che ci troviamo di fronte.
E’ seguito l’intervento di Marco Martini, che ha esposto i contenuti del nostro documento sull’immigrazione, un documento di rottura rispetto alle idee dominanti tanto a destra quanto a sinistra, teso a individuare le cause profonde del fenomeno migratorio e a trovare soluzioni radicali all’interno del contesto internazionale.
Giulietto Chiesa ha poi espresso la necessità di studiare e capire in profondità le tante problematiche che mettono in crisi il nostro mondo. C’è bisogno di condividere le nostre idee; i contributi di tutti sono ben accetti. AlterLab si fonda sul principio della trasversalità: accettiamo le proposte di tutti, a prescindere dal loro passato. Non saremo in ogni caso un’organizzazione di sinistra. La sinistra di oggi condivide le idee dei globalizzatori, ed è diventata antipopolare, una nuova classe di sfruttatori rappresentata dai miliardi espropriati in questi ultimi anni. AlterLab non può porsi dal loro lato, è altra cosa. Bisogna parlare alla gente comune, a chiunque voglia ascoltare le idee che portiamo avanti, a prescindere dal suo vissuto. Giulietto ha anche illustrato la nostra proposta di nuova assemblea costituente per l’Europa, da effettuarsi contestualmente alle elezioni del prossimo Parlamento Europeo, per liberare i paesi dell’Unione dalla soffocante struttura di Bruxelles e regalare al continente un futuro di collaborazione democratica e recupero della sovranità popolare. Anche il tema del sovranismo andrà discusso: è sufficiente pensare a una nuova moneta per essere sovranisti? Una moneta emessa secondo i meccanismi attuali può essere sovrana, o è necessario prima dotarsi di una vera banca pubblica? E che dire dell’occupazione militare operata dalla NATO?
Silvia Forlivesi, responsabile del tesseramento, ha rimarcato il proposito di produrre ragionevolezza, e la necessità di operare su base territoriale, secondo le specificità dei vari territori. Il contributo delle persone competenti ci permetterà di ripartire da quello che abbiamo, per crescere e strutturarci nel tempo.
Secondo Enzo Pennetta, la popolazione ha ormai raggiunto la consapevolezza delle falle esistenti nel sistema, ma al contempo manca una direzione chiara da parte dei movimenti politici che dovrebbero guidare le forze che si stanno sprigionando nella società civile. Dovremmo suddividere il lavoro da fare su vari livelli. Un primo livello è quello tattico: svolgere un’analisi dell’immediato, che dia una chiave di lettura e permetta un posizionamento sulla questione contingente. Un altro livello è quello strategico: ripensare i modelli politici che ci hanno imposto, di un Paese sempre dipendente dall’esterno. Il terzo livello è più profondo e culturale: rivedere che cos’è l’essere umano, uscire dall’individualismo estremo e riscoprire lo spirito di cooperazione.
Nell’ampia discussione pomeridiana si sono fissate le basi della struttura organizzativa e del lavoro futuro. Viene impostato il Comitato scientifico, che produrrà contenuti sui temi di maggiore importanza. E’ stata eletta la nuova Segreteria, con la conferma della struttura provvisoria già individuata in fase iniziale e integrata da Margherita Furlan e Tamara Djuranova.
In merito al ruolo dei territori, va rispettata la singolarità di ogni regione, le caratteristiche peculiari. Il centro non può decidere sull’organizzazione interna dei gruppi territoriali, lasciando ad essi la massima autonomia. Infine, lo Statuto verrà elaborato in fase propositiva dopo apposita riunione della Segreteria, e pubblicato sul sito ufficiale attualmente in fase di costruzione.