di C.P.
SALBERTRAND. Proprio questo sarebbe il sito scelto dal progetto TAV per la lavorazione del materiale di scavo del Tunnel di Base in Italia. Un’immensa area di oltre 120.000 metri quadrati con un fronte continuo di capannoni di 1kmx100m, alti dai 22 ai 27 metri che rimarrebbero almeno 10 anni. Qui milioni di tonnellate di materiale di scavo estratto dalle gallerie del cantiere di Chiomonte, verrebbero triturati, selezionati per vari utilizzi e inviati per il loro smaltimento invadendo il territorio di polveri e di centinaia di migliaia di camion.
Il sito è un’area esondabile della Dora, per cui i capannoni non potranno essere perfettamente chiusi: e la POLVERE, che fine fa? Alla faccia della tutela del territorio.
Inoltre sono presenti 200.000 metri cubi di “materiali” (non meglio precisati…). Tra questi una parte contaminata da amianto, un problema del territorio da oltre 10 anni che al momento non ha nessuna ipotesi di soluzione. Un perfetto e amaro rallentamento della costruzione del cantiere, che da cronoprogramma sarebbe dovuta partire due anni fa.
2 agosto 2020. L’iniziativa informativa sul luogo si è svolta nella piazza centrale del paese tenuta dai tecnici NoTav che hanno spiegato l’impatto del raddoppio della Torino-Lione su questa zona dell’alta valle.
I palloncini a diverse altezze volevano mostrare visivamente l’altezza dei capannoni in progetto. Successivamente si è approfondito con la visita ai luoghi del sito, un momento di confronto anche sui temi più generali, come ad esempio l’inserimento di un’opera così impattante nel contesto del cambiamento climatico e la relazione speciale sulle grandi infrastrutture di trasporto della Corte dei Conti Europea in cui sono stati evidenziati grossi ritardi nell’avanzamento dei lavori, un aumento dei costi, e preoccupazioni sui vantaggi ambientali, sul bacino d’utenza e sulle future previsioni circa il traffico di merci e passeggeri.
A sarà düra!
La Torino-Lione è parte della rete Europea TEN-T, progettata per il trasporto ferroviario di persone e merci ed è nell’anello centrale del corridoio Mediterraneo che collega il sud della Spagna all’est europeo; si estende per 270 km, di cui il 70% in Francia e il 30% in Italia.
I principali obiettivi, secondo TELT (l’a) sono: ambientale (eliminazione di un milione di TIR dalle strade per salvaguardare i territori alpini), economico (rendendo competitivo il treno per il trasporto), sociale (valorizzazione delle aree).
TELT, al 29 settembre 2017, sostiene che sia in costruzione la sezione transfrontaliera della Torino-Lione. Il primo cantiere italiano della linea si trova a Chiomonte (area che aveva già ospitato i lavori per l’autostrada) dove “nel 2012 è iniziato lo scavo del cunicolo geognostico concluso a febbraio 2017 dopo aver raggiunto tutti gli obiettivi conoscitivi”.
Il progetto di variante, pubblicato a luglio 2017, vorrebbe che fosse il cantiere di Chiomonte ad ospitare i lavori definitivi per il tunnel di base, ampliando di circa 4 ettari l’area utilizzata per la realizzazione della galleria geognostica della Maddalena.
Le lavorazioni si svolgeranno per 89% in sotterraneo con la realizzazione di 162 km di gallerie, compresi i bypass e le discenderie per la sicurezza e la manutenzione.
Saranno realizzate le due stazioni internazionali di Susa e St-Jean De-Maurienne “per connettere le due vallate Alpine con i grandi centri urbani europei”.
In Italia i lavori in Val di Susa genereranno “fino a 800 impieghi diretti”, 5 impieghi per ogni km penetrazione dl suolo.
La variante al progetto definitivo del 2015 nasce “dalla necessità di garantire la massima sicurezza del cantiere” dice TELT facendo scorrere immagini della lotta NoTav.
Dice TELT: “I materiali di scavo saranno trasportati nel sito di Salbertrand per essere riutilizzati all’interno dell’opera. Il trasporto avviene principalmente in treno e non interferisce con la viabilità locale.” Per la movimentazione dello smarino è previsto un servizio navetta sull’autostrada A32 da Chiomonte a Salbertrand, previsti 400 camion al giorno. Il materiale non è utilizzato raggiungerà, tramite la ferrovia, i siti approvati nel progetto definitivo, Caprie e Torrazza Piemonte. “La messa in servizio del tunnel di base è fissata per il 2029”
Secondo la loro visione vi saranno opportunità per il territorio l’economia e l’ambiente, portando ad esempio l’eliminazione dei campi base che creerebbe “una domanda di circa 120000 posti letto all’anno con una ricaduta di 50 milioni di euro in 10 anni e un picco di 450 posti di lavoro generati dalle attività di cantiere a Chiomonte.”
Paventano anche un turismo generato dalle attività di cantiere “valorizzati con percorsi dedicati al pubblico”: gite a vedere i cantieri?
Nello specifico e per gli addetti ai lavori, i principali interventi del progetto di variante illustrati da TELT sono:
· l’inversione della direzione di scavo, partendo da Chiomonte per andare verso Susa;
· una seconda discenderia di fianco al tunnel geognostico esistente, realizzata dalla fesa che proseguirà lo scavo del tunnel di base;
· l’eliminazione dei cantieri in Val Clarea spostando la centrale di ventilazione in quello già esistente;
· la riduzione dei tempi di lavorazione nella piana di Susa di 36 mesi;
· l’eliminazione di 6,1 km di cavidotto per l’alimentazione elettrica in superficie;
· la tombatura in galleria delle rocce verdi eventualmente ritrovate, per non far uscire mai il materiale dalla montagna;
· l’utilizzo del nuovo svincolo della A32 per la logistica del cantiere.