Pubblichiamo di seguito una sintesi dell’intervento tenuto da Ulisse Nino Ponzo, tesserato di AlterLab, alla conferenza La Matrix Europea tenutasi a Cercola (NA) lo scorso 23 febbraio.
Chi detiene il nostro Debito Pubblico, quindi i nostri titoli di stato dati in garanzia al mercato finanziario che ci ha prestato la carta moneta necessaria a coprire i disavanzi?
(Nota: l’euro riporta su un lembo il minuscolo simbolo ©).
Secondo Alberto Micalizzi, economista e ricercatore universitario, sono il settore bancario e i soggetti non residenti coloro che detengono la maggior parte del Debito Pubblico italiano. Questi, infatti, ne posseggono il 73,7 % .
E da chi è composto il “mercato” all’ingrosso dei titoli di Stato? Chi sono gl’intermediari finanziari che partecipano all’asta dei Titoli di Stato e che fanno le negoziazioni all’ingrosso dei titoli di Stato, determinandone prezzo ed interessi?
Il “mercato” è formato dagli Specialisti in Titoli di Stato, «operatori che svolgono la funzione di market maker (primary dealers) …….. » (Fonte: MEF Dipartimento del Tesoro).
A decorrere dal 2 luglio 2018, l’elenco degli Specialisti in Titoli di Stato è il seguente:
Banca IMI S.p.A
Barclays Bank PLC
BNP Paribas
Citigroup Global Markets Ltd
Crédit Agricole Corp. Inv. Bank
Deutsche Bank A.G.
Goldman Sachs Int. Bank
HSBC France-ING Bank
JP Morgan Securities PLC
Merrill Lynch Int
Morgan Stanley & Co Int. PLC
NatWest Markets PLC
Nomura Int
Société Générale Inv. Banking
UniCredit S.p.A
E in tutto questo come si colloca la Banca d’Italia?
La Banca d’Italia è parte integrante del Sistema Europeo di Banche Centrali (SEBC), sistema costituito dalla Banca Centrale Europea (BCE) e dalle Banche Centrali Nazionali dei 28 stati membri dell’UE. Essa “svolge i compiti e le funzioni che in tale qualità le competono, nel rispetto dello statuto del SEBC”, “opera con autonomia e indipendenza e non può accettare istruzioni da altri soggetti pubblici e privati”.
E’ composta da istituti finanziari privati e, per solo il 6% da Enti Pubblici.
La Banca d’Italia, come visto, opera in regime di autonomia e indipendenza e non può accettare istruzioni da altri soggetti pubblici e privati, inoltre opera nel rispetto dello statuto del SEBC e i partecipanti al suo capitale sono quasi tutti privati e stranieri.
Il “mercato” per la “collocazione” dei titoli di stato è formato prevalentemente da multinazionali della finanza internazionale.
Paghiamo in media ogni anno circa 70 miliardi ai “mercati” per Interessi Passivi, ai quali si aggiungono 24 per il sistema difesa e 6 quale differenza dei contributi al bilancio UE, totale 100 miliardi di euro che paghiamo regolarmente ogni anno. A questa valanga di soldi si aggiungono quelli per il MES (14,3 miliardi già versati, più garanzie per circa 125,4 miliardi di euro totali).
Il PIL arranca per l’austerity indotta dalle regole del Fiscal Compact e da altri meccanismi.
Vendiamo il patrimonio pubblico.
Contravveniamo a molti articoli della Costituzione (p.e. 1 – 3 c.2 – 11 c.2 – 42 c.2 – 47).
Molti si chiedono:
PERCHE’ SUCCEDE TUTTO QUESTO?
CHI DETERMINA TUTTO QUESTO?
SI PUO’ ANCORA PARLARE DI SOVRANITA’ NAZIONALE E STATO DI DIRITTO?
LA NOSTRA COSTITUZIONE E’ ANCORA VIGENTE?
Secondo lo scrittore Francesco Amodeo, autore de La Matrix Europea, organizzazioni elitarie hanno dichiarato guerra ai popoli e alle democrazie, attuando un piano di spoliazione della sovranità popolare e di distruzione degli stati nazionali. Dito puntato in particolare sull’Unione Europea, vista come quartier generale dei poteri forti e sull’euro la loro arma. Circa l’Italia, un cartello finanziario speculativo sta decidendo le sorti del nostro paese, manovrando i nostri politici ed i nostri media.
PROPOSTE PER UNA VIA DI USCITA.
Obiettivo di lungo termine:
Ritorno alla sovranità monetaria (da cui tutto deriva) e finanziaria;
Banca d’Italia sottomessa all’autorità della politica: Tesoro/Governo/Parlamento;
Assemblea Costituente Europea (Mediterranea?) e poi Referendum su Costituzione.
Obiettivo di medio termine:
Revisione dei trattati europei;
Trasformazione della CDP (Cassa Depositi e Prestiti) in «ente creditizio di proprietà pubblica»: potrebbe indebitarsi presso le banche centrali e presso la BCE a tasso quasi zero;
Separazione della banche commerciali da quelle di affari;
Abolizione del pareggio di bilancio (fiscal compact) e patto di stabilità;
Ritorno a politiche economiche espansive sul modello keynesiano;
Creazione di una moneta complementare (vedi BPI francese e KFW tedesco);
Commissione d’inchiesta per i responsabili del disastro economico/umano dell’Italia.
Obiettivo di breve termine:
CONSAPEVOLEZZA: per risolvere un problema occorre prima conoscerlo;
RIVOLUZIONE INTERIORE: senza un’etica, diveniamo tutti facili prede della finanza;
ATTUARE LA COSTITUZIONE.